L’arte è Made in Italy anche in casa!

Il nostro Paese possiede gran parte del patrimonio artistico mondiale e vanta opere di epoche diverse, tutte collegate da eccellenza, innovazione e genialità, che hanno influenzato il resto del mondo. La grande popolarità dei movimenti artistici e delle opere della nostra storia le ha ancorate all’immaginario collettivo, portandole nelle nostre case anche come soluzioni per la decorazione e l’arredo. Due esempi: il Rinascimento e il Futurismo.

Il Rinascimento

Il Rinascimento è un periodo artistico che, a partire da Firenze, si affermò in tutta Europa per oltre duecento anni, tra il XIV e il XVI secolo. Il Rinascimento interessò diverse discipline e venne vissuto globalmente come un momento e un’occasione di grande cambiamento. Coinvolse e influenzò non soltanto il modo di vivere e interpretare l’arte, ma anche il modo di vivere e interpretare se stessi e l’uomo, arrivando a modificare notevolmente la mentalità dell’epoca.

Michelangelo Buonarroti

Uno dei simboli del Rinascimento italiano è senz’altro Michelangelo Buonarroti (1475-1564), scultore, pittore, architetto e poeta. È considerato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi; la sua vita fu irrequieta e appassionata e, tra i numerosissimi capolavori prodotti, spicca l’immensa opera della decorazione della Cappella Sistina.
La volta della Cappella Sistina fu commissionata da Papa Giulio II e fu realizzata da Michelangelo tra il 1508 e il 1512. L’opera contiene affreschi considerati capolavori assoluti dell’arte e venne conclusa da Michelangelo in tempi brevi e praticamente in solitaria: un’impresa sovrumana, anche considerando i 500 metriquadri di estensione della volta.

Il Futurismo

Il Futurismo è stato un movimento artistico e culturale nato in Italia agli inizi del XX secolo, che influenzò altri movimenti artistici in Europa e che riguardò varie discipline (scultura, pittura, architettura, letteratura, danza, fotografia), risultando un movimento globale.

Umberto Boccioni

Esponente di rilievo del Futurismo fu senz’altro il pittore e scultore Umberto Boccioni (1882-1916), che ne fu anche teorizzatore: fu lui, infatti, insieme agli artisti Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, a scrivere nel 1909 il Manifesto futurista. Secondo i futuristi l’artista deve liberarsi dai modelli e dalle tradizioni figurative del passato, per rivolgersi al mondo contemporaneo, dinamico, vivace e in continua evoluzione.
Opera tipica, in questo senso, può essere considerata in Dinamismo di un ciclista, realizzata da Boccioni nel 1913 con l’intento, tutto futurista, di rappresentare sulla tela il movimento e l’energia del soggetto e, soprattutto, del tempo che l’artista stava vivendo.